Giulia Noeyes ha abbracciato un astrazione concettuale molto essenziale e raffinata con basi tecniche. Prende il nome dalla forma che lo contraddistingue, occhio vuoto, la sua semplicità si oppone criticamente alla società contemporanea, e sottolinea l'importanza di osservare e guardare oltre le finzioni. La ricerca è guidata dalla dinamica della prospettiva, dalle sovrapposizioni, dalla “profondità dell'illusione”. E tra ombre e vuoti gli elementi risaltano dalla superficie.